Altroconsumo all'attacco dei diamanti da investimento. "Lo diciamo subito: non è un buon affare".31/1/2017
Insomma, la storica associazione dei consumatori non poteva mancare all’appello. Dopo il vaso di Pandora scoperchiato dall’inchiesta di Report dello scorso ottobre, i riflettori sulle banche che propongono ai propri clienti l’acquisto dei diamanti come bene rifugio si accendono di nuovo. E stavolta partono anche le indagini da parte di Consob e Antitrust. L’inchiesta effettuata da Altroconsumo ha messo in luce ciò che, a cominciare da Preziosa Magazine e da Federpreziosi, si sta sostenendo negli ultimi mesi: le preoccupazioni delle persone cui vengono proposti questi investimenti sono assolutamente fondate. Allo sportello, i diamanti vengono proposti dalla mediazione avallata dagli istituti bancari come investimento sicuro, redditizio ed esentasse, sebbene a lungo termine. Ciò che le principali banche omettono di segnalare è che non è assolutamente certo che tra 10-20 anni sarà possibile rivendere la propria pietra senza andare in perdita, poiché il prezzo a cui viene venduta al cliente è almeno il doppio del reale valore di mercato. E ciò oltre alle salatissime commissioni di uscita. Insomma, correttezza e trasparenza latitano. Le diverse banche italiane che propongono questi investimenti hanno stretto accordi con tre grosse società che vendono diamanti: DLB (Diamond Live Bond), DPI (Diamond Private Investment), IDB (Intermarket Diamond Business). Altroconsumo è andato oltre, spulciando i contratti proposti da queste 3 società. Si è scoperto che non tutte si impegnano a riacquistare il diamante dal cliente: IDB accetta un mandato dal cliente a vendere ad altri clienti IDB (con commissioni che possono raggiungere il 16% + IVA); DLB si impegna a rivendere il diamante (con commissione del 10% + IVA), mentre DLB non si impegna a rivendere alcunché. A conti fatti, si fa fatica a guadagnare e si rischia facilmente di perderci. Noi lo ribadiamo: la chiarezza verso il consumatore prima dell’acquisto è fondamentale. Trasparenza e correttezza sono valori che non possono essere assolutamente messi in secondo piano. Vanno rivalutati i canali storici come le gioiellerie, che si occupano di gemme e preziosi da sempre e che possono rassicurare e garantire al cliente la bontà del proprio acquisto al giusto valore di mercato. |
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Maggio 2019
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