Non è detto che una cosa costosa sia anche preziosa. Dopo FIFA 17 verrà FIFA 18 e i vostri giochi, superati o danneggiati, voleranno tra i rifiuti. Sono giochi utili, non preziosi. Le cose preziose si riconoscono perché l'uso non modifica il loro valore: hanno un cartellino col prezzo che resta per sempre. E non indica che chi lo indossa è ricco, ma che è sensibile a quel valore, a quel concetto di importanza e di bellezza. Qual è il prezzo dei gioielli? Certo, la fantasia di chi li ha creati. Ma qual è allora il prezzo della materia prima, dell'oro, dei rubini, dei diamanti o del corallo? Perché quest'etichetta che indica simbolicamente un valore sfida il tempo? Perché quello che ci arriva dalla Natura racconta storie eterne, intriganti, commoventi. Romanzi, film, poesie che sopravviveranno alle PlayStation. Le vostre nonne conservano orgogliosamente collane di un bel rosso vermiglio o di un pallido rosa, simile alla pelle degli angeli. Perché non se ne sbarazzano quando nuove collane arrivano in vetrina? Perché mamme e zie litigano per ricevere un vecchio diamante? Perché non le ritengono mai fuori moda, superate da nuove app? Non provengono dal sottosuolo, non sono fatte di cristalli. Quei rami da cui sono tagliati sembrano cespugli, ma solo circa due secoli fa ci siamo accorti che non sono vegetali come gli alberi. Quella cosa rossa e lucida è corallo. Cioè un animale proprio come noi. Solo che è antichissimo. Quelli che anche le vostre mamme indossano non sono che le case fabbricate da esponenti della grande famiglia dei Celenterati, cioè organismi che hanno prosperato negli ambienti marini tanti milioni di anni fa. Tempi in cui di noi uomini non c'era traccia. E dunque noi possiamo toccare, indossare questi nostri fratelli che ci hanno preceduto nel lungo cammino della vita sulla Terra e non ci dovremmo entusiasmare? Per quanto elevato il loro costo nel commercio possa essere la loro vera preziosità consiste nel fatto che sono riusciti a sopravvivere oltrepassando sani e salvi le ere geologiche. Infatti la vita dei coralli si basa su un equilibrio delicato. Vivono in acque temperate, non troppo calde e non troppo fredde, profonde dai 50 ai 500 metri. I coralli raccontano e chi racconta è saggio. Abbastanza nascosti alla luce, prosperano in piccole colonie ancorate alle rocce e ai fondali. I più belli li abbiamo noi nel nostro Mediterraneo. Ma altre splendide specie risiedono nei fondali del Pacifico al largo del Giappone e di Taiwan, delle Hawaii e delle isole Midway. Quello che si usa come gioiello e' solo lo scheletro condiviso di tanti polipetti così abili da escogitare un sistema tanto semplice quanto geniale. Una parte del loro corpo si salda alla costruzione esistente e collabora ad estenderla e ramificarla. Fanno tutti insieme una bella colonia organizzata e condividono fraternamente le spese dell'hotel. Si tratta di un hotel di prima categoria, dotato di sistema di allarme. Con le loro terminazioni sensoriali i polipi si avvisano se giungono intrusi sgraditi e se ne rientrano prudentemente nelle loro cavità. Il cibo? Ottimo e abbondante. Questi meravigliosi animaletti si fanno servire da un cameriere inappuntabile, efficiente ed economico: la corrente marina che trasporta con servizio continuo di 24 ore un abbondante menù di microorganismi, plancton, micro gamberetti che fluttuano nel lussureggiante ambiente sottomarino (coralligeno). È vero: sono organismi minuscoli e primitivi, ma voi sapreste costruire una casa restando fermi, producendo cemento e mattoni da soli provvedendo anche a nutrirvi? Affaretti così minuscoli hanno tanto talento. Altri celenterati, parenti prossimi dei coralli sono stati così in gamba che non si sono limitati a organizzare, come questi, piccole colonie. In acque ben più calde e quasi in superficie vivono in estensioni sterminate assieme (simbiosi) ad alcuni tipi di alghe che procurano loro cibo. Dotati di uno scheletro, ma più leggero e soffice dei loro "cugini" del Mediterraneo, hanno costruito un mondo intero ad uso della collettività. Questi ingegneri primitivi sono altruisti, edificano una specie di foresta tropicale subacquea. Sono le madrepore delle cosiddette barriere coralline (più propriamente madreporiche) che oggi occupano il 20 per cento del pianeta terra nelle aree tropicali. Distese esuberanti di vita nelle quali alloggia un numero inimmaginabile di specie marine. Ecco perché danneggiare inutilmente le barriere coralline facendo poca attenzione nella navigazione o praticando pesca a strascico è molto sbagliato. Anche tentare di farsi monili dalle madrepore è molto sbagliato perché sono fragili, si sfaldano in un niente. Le leggi internazionali parlano chiaro: le barriere coralline non si toccano così come non si toccano le meravigliose residue foreste pluviali. Allo stesso modo la pesca del nostro corallium, che ha proprietà che durano nel tempo e quindi è adatto alla fabbricazione di gioielli, è strettamente regolamentata. Mentre anticamente la tecnica usata consisteva in una specie di rastrello che smantellava i fondali senza distinguere tra colonie giovani ed estinte, oggi si ricorre al lavoro subacqueo di esperti in grado di prelevare i rami maturi alla fine del loro ciclo vitale per favorire il continuo ripopolamento. Il nostro corallium non è la stessa cosa delle madrepore, con le quali è imparentato. Dunque cos'è veramente prezioso? Il corallo in sé o la consapevolezza della sua rarità, della fragilità degli ecosistemi? Quando un ET qualunque verrà a chiedervi cos'è il corallo che capirà mai? Che vale soldi o che vale la pena di osservarlo e di farsi raccontare questa bellezza? Il materiale, come il corallo, che serve per fare gioielli è indubbiamente costoso e conserva valore nel tempo. Ma il costo è un fattore relativo, non assoluto. Il costo è solo una conseguenza economica della rarità e della preziosità. Chi vi scrive trae il suo salario da questo valore economico ma cerca di ricordarsi sempre del suo valore biologico, del valore della sua essenza. Il corallo non è materia inerte ma un organismo che ha lottato per la vita. In essa si è celebrata la misteriosa magia chimica che anima tutte le creature del pianeta. Agli uomini resta il dovere di utilizzare con parsimonia le risorse della Terra proprio perché questi esseri antichi sono i fratelli maggiori di tutto il creato. Anche voi proteggete un bambino piccolo quando lo vedete indifeso. Il vero valore è solo qui, nel senso di responsabilità con cui si deve attingere alle risorse garantendone la continuità alle generazioni che verranno. Tutto ciò che la Natura si inventa fa compagnia all'uomo e riduce la sua solitudine nell'Universo. I prodotti della nostra creatività devono ispirarsi con rispetto alla genialità, all'altruismo, alla serenità delle creature che popolano il nostro pianeta. Solo così potranno essere orgogliosamente indossati, solo così potremo venderle e comprarle. Non esiste solo il tema della sostenibilità ambientale ed economica in fase d'estrazione (che resta importantissimo). In Italia vige di fatto un sistema tollerante verso i poco onesti. Il sistema giuridico italiano non presenta una normativa specifica per i materiali gemmologici. Questa lacuna offre una vasta prateria dove è possibile portare avanti pratiche di nomenclatura arbitraria. In alcune sedi di giudizio addirittura è possibile che non vengano perseguite vendite fraudolente le quali si sono realizzate omettendo di dichiarare trattamenti di abbellimento invasivo e non durevole nel tempo. Una grigia fila di consumatori ingannati ancora ricerca la maniera per ottenere giustizia dopo che sedicenti rubini (in realtà corindoni compositi con larghe fessurazioni riempite di vetro-piombo) sono stati cinicamente ceduti come rubini naturali di grande pregio. Ma il fronte con le delusioni più scottanti è quello dei diamanti sintetici, un’inondazione di materiale di difficile identificazione che potrebbe riversarsi sul mercato attraverso una distribuzione non controllata e le cui referenze non possono essere verificate dall’utente finale. Una vera e propria battaglia per la corretta terminologia deve essere combattuta nel nostro paese. Assogemme si è fatta capofila, tra tutte le associazioni di categoria, per portare i riflettori dell’attenzione dei media e delle istituzioni responsabili sul fenomeno dannoso delle vendite ingannevoli di pietre preziose. Il seminario tenuto a Vicenza ha messo a fuoco innanzitutto il valore in termini di Responsabilità Sociale di pratiche diligenti che descrivano le gemme commercializzate nella maniera più conforme alle normative vigenti. Il fatto è che in Italia la giurisprudenza deve fermarsi alle indicazioni generiche del codice civile, mentre in Francia e negli Stati Uniti si sono fatte avanti giurisdizioni specifiche. Ma anche in questo caso vi sono complessità che rallentano l’immediata e generalizzata applicazione. Infatti i sistemi normativi molto dettagliati hanno il merito sì di prevedere i vari casi di corretta o scorretta applicazione terminologica, ma al contempo per la loro rigidità non possono seguire adeguatamente i veloci cambiamenti dell’operoso mondo degli abbellimenti e delle manipolazioni. Luigi Costantini, Alberto Scarani e Paolo Minieri hanno realizzato uno studio nel quale vengono proprio evidenziati i corti circuiti ed i black-out che impediscono, per esempio, alla normativa francese di essere applicabile a tutti i casi di possibile contestazione. Infatti in quel paese ancora è possibile legalmente omettere il trattamento a olio degli smeraldi. Inoltre grossi problemi sorgono su come rendicontare i fenomeni di ricristallizzazione di materiali esterni all’interno delle fessure risanate ad altissima temperatura nei rubini. Come difendere il diritto del consumatore ad essere informato in maniera precisa e scientificamente inappuntabile? Lo studio dei tre ricercatori, dopo aver preso in rassegna le fonti normative e i sistemi giuridici internazionali, si conclude con un invito a produrre codici per la corretta rivelazione delle gemme vendute (fair disclosure) che le associazioni di categoria, gli enti preposti e gli operatori dovrebbero adottare volontariamente per supplire il vacuum legis che al momento paralizza il mercato, sconsiglia gli investimenti di un pubblico impaurito e blocca la gioielleria in un limbo di insicurezza. Nel frattempo, altri generi di lusso che spiegano meglio e con più lealtà i contenuti del proprio valore sorpassano il ramo orafo e ne pregiudicano lo sviluppo. Luigi Costantini, Alberto Scarani e Paolo Minieri presenteranno a breve uno studio dettagliato sull’argomento, mentre Assogemme prosegue il proprio percorso etico ponendo la questione all’attenzione e alla sensibilità dei propri associati. Per questa causa a Vicenza è stato presentato il numero 0 della Rivista Italiana di Gemmologia, che si impegnerà nella diffusione di pratiche diligenti di gioielleria e gemmologia Responsabili. Un giornale che mira a costruire una comunità di operatori consapevoli e connessi. Interessati tutti a togliere dalle mappe serie l'isola che Luigi Costantini ha evocato per chiudere la presentazione: l'isola di Mabè, l'eldorado vergognoso delle vendite ingannevoli. Altroconsumo all'attacco dei diamanti da investimento. "Lo diciamo subito: non è un buon affare".31/1/2017
Insomma, la storica associazione dei consumatori non poteva mancare all’appello. Dopo il vaso di Pandora scoperchiato dall’inchiesta di Report dello scorso ottobre, i riflettori sulle banche che propongono ai propri clienti l’acquisto dei diamanti come bene rifugio si accendono di nuovo. E stavolta partono anche le indagini da parte di Consob e Antitrust. L’inchiesta effettuata da Altroconsumo ha messo in luce ciò che, a cominciare da Preziosa Magazine e da Federpreziosi, si sta sostenendo negli ultimi mesi: le preoccupazioni delle persone cui vengono proposti questi investimenti sono assolutamente fondate. Allo sportello, i diamanti vengono proposti dalla mediazione avallata dagli istituti bancari come investimento sicuro, redditizio ed esentasse, sebbene a lungo termine. Ciò che le principali banche omettono di segnalare è che non è assolutamente certo che tra 10-20 anni sarà possibile rivendere la propria pietra senza andare in perdita, poiché il prezzo a cui viene venduta al cliente è almeno il doppio del reale valore di mercato. E ciò oltre alle salatissime commissioni di uscita. Insomma, correttezza e trasparenza latitano. Le diverse banche italiane che propongono questi investimenti hanno stretto accordi con tre grosse società che vendono diamanti: DLB (Diamond Live Bond), DPI (Diamond Private Investment), IDB (Intermarket Diamond Business). Altroconsumo è andato oltre, spulciando i contratti proposti da queste 3 società. Si è scoperto che non tutte si impegnano a riacquistare il diamante dal cliente: IDB accetta un mandato dal cliente a vendere ad altri clienti IDB (con commissioni che possono raggiungere il 16% + IVA); DLB si impegna a rivendere il diamante (con commissione del 10% + IVA), mentre DLB non si impegna a rivendere alcunché. A conti fatti, si fa fatica a guadagnare e si rischia facilmente di perderci. Noi lo ribadiamo: la chiarezza verso il consumatore prima dell’acquisto è fondamentale. Trasparenza e correttezza sono valori che non possono essere assolutamente messi in secondo piano. Vanno rivalutati i canali storici come le gioiellerie, che si occupano di gemme e preziosi da sempre e che possono rassicurare e garantire al cliente la bontà del proprio acquisto al giusto valore di mercato. Grande partecipazione al convegno sul tema della responsabilità d’impresa per le pietre preziose “Verso un linguaggio gemmologico responsabile: terminologia, certificazioni, normative”, organizzato dal Comitato Etico di Assogemme in collaborazione con IEG durante VicenzaOro January. L’incontro, avvenuto lunedì 23 gennaio 2017 alle ore 15, ha visto la partecipazione di Luigi Costantini, Paolo Cesari, Paolo Minieri, Roberta Ravagli e Alberto Scarani, i quali hanno presentato un inquadramento sulla corretta rivelazione (fair disclosure) delle caratteristiche gemmologiche del materiale prezioso lungo la catena distributiva fino al consumatore finale. Il Comitato Etico di Assogemme sta lavorando dal 2013 a catalogare quegli interventi, su scala nazionale ed internazionale, che possano incidere nell'instaurazione di buone pratiche. Agevolare gli anelli deboli della catena di fornitura rispettando la platea dei consumatori. Diritto, per chi sta nell'estrazione mineraria, ad ottenere una fetta più grande della torta del valore aggiunto. E insieme il dovere di restituire al pubblico la sicurezza di conoscere realmente ciò che si acquista. Il focus della presentazione si è concentrato proprio su quest’ultimo tema, nella consapevolezza che la trasparenza etica si può applicare al mondo delle pietre di colore solo se grandi player e piccole e medie imprese coordineranno gli sforzi in collaborazione con la ricerca scientifica e con tutte le parti in causa.
Meno sette giorni. Poi entrerà in distribuzione un nuovo numero del magazine gemmologico italiano.18/1/2017
Mancano pochi giorni al lancio della nuova Rivista Italiana di Gemmologia: un'iniziativa tutta realizzata in Italia che vuole parlare il linguaggio internazionale della trasparenza e della completezza informativa a vantaggio degli operatori, degli appassionati, degli specialisti. Aumenta il numero delle pagine. Si arricchisce il panorama degli argomenti. Cresce il numero dei collaboratori. Si inaugura la sezione delle recensioni con due autentici best seller. Ma non vi rovineremo la sorpresa. Siamo già partner accreditati. La Rivista Italiana di Gemmologia supporta e promuove un evento fondamentale, la Conferenza Mediterranea di Gemme e Gioielleria in programma a Siracusa dall'11 al 14 maggio 2017, organizzata dal IGL Grecia, dal CGL-GRS Canada in collaborazione con CERTLINE Italy col supporto di NAJA USA. Un evento di rilevanza internazionale cui parteciperà il grande gruppo dell'estrazione diamantifera russa, ALROSA. Articoli tematici su pietre inusuali, su pietre usuali ma complesse, riflettori sui diamanti. Le indagini della spettrofotometria. E tante, tantissime news in stile telegrafico per seguire il pianeta delle gemme. E le gemme come le raccontano in altre aree del pianeta. Autorevole e coraggioso, arriva il giornale della gemmologia ITALIANA. Richiedi gratuitamente la tua copia compilando il modulo. In cosa consiste una strategia etica nel ramo delle gemme? La Responsabilità Sociale d'Impresa è una manifestazione di buoni propositi o una funzione strategica del comportamento delle aziende, capace di generare ritorni? Il Comitato Etico di Assogemme sta lavorando dal 2013 a catalogare quegli interventi, su scala nazionale ed internazionale, che possano incidere nell'instaurazione di buone pratiche. Agevolare gli anelli deboli della catena di fornitura rispettando la platea dei consumatori. Diritto, per chi sta nell'estrazione mineraria, ad ottenere una fetta più grande della torta del valore aggiunto. E insieme il dovere di restituire al pubblico la sicurezza di conoscere realmente ciò che si acquista. Su quest'ultimo tema si concentrerà il focus della presentazione nella consapevolezza che la trasparenza etica si può applicare al mondo delle pietre di colore solo se grandi player e piccole e medie imprese coordineranno gli sforzi in collaborazione con la ricerca scientifica e con tutte le parti in causa.
Tutto ciò verrà discusso durante l’edizione di gennaio di VicenzaOro. La conferenza “Verso un linguaggio gemmologico responsabile. Terminologia, certificazioni, normative”, organizzata da Assogemme in collaborazione con Confindustria e con il CIBJO (The World Jewellery Confederation), vedrà la partecipazione dei relatori Paolo Cesari (Presidente di Assogemme), Rossella Ravagli (Presidente del Comitato Etico di Assogemme), Luigi Costantini (Presidente del Comitato Scientifico di Assogemme) e Paolo Minieri (membro dei Comitati Etico e Scientifico di Assogemme). L’appuntamento è per il 23 gennaio 2017 presso la Conference Room (Sala 8.0.6) della Hall 8 dalle ore 15.00. VicenzaOro, la fiera internazionale del gioiello, ospiterà in questa edizione oltre 1500 brand made in Italy ed internazionali e una ricca selezione di eventi, presentando ai clienti l’evoluzione riguardo a tecniche di lavorazione, nuove tecnologie, stili e trend di mercato, dal 20 al 25 gennaio 2017. |
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