Confederazione Nazionale Artigianato (CNA) e Oromare Promogest, società che si occupa della gestione del Centro Orafo Oromare di Marcianise (CE), hanno suggellato il patto per lo sviluppo durante la conference “Eccellenze artigianali in Oromare” del 13 aprile 2018, che segue l’apertura di una sede CNA all’interno del Centro. La conferenza ha ospitato l’intervento del Dott. Francesco Alberico (Amministratore Oromare Promogest), con un excursus sulle idee e sui motivi che spinsero verso l’apertura del Centro; l’intervento del Dott. Salvatore Di Villo (Vice Presidente CNA Campania Nord) sul ruolo fondamentale della CNA per dare valore all’artigianato ed alla piccola-media impresa, oltre all’intervento del Dott. Andrea Santolini (Presidente Nazionale CNA Artistico e Tradizionale) sull’importanza che riveste per il territorio casertano l’apertura della sede operativa CNA ad Oromare. In chiusura, infine, gli interventi di Marina Martinelli (Stella Marina) e del Sindaco di Marcianise. La crisi del Made in Italy è probabilmente la crisi di un sistema produttivo che ha cercato di inseguire obiettivi oramai irrealistici. Oggi la competizione impedisce ai produttori italiani di agire sulla riduzione dei costi deprimendo il valore aggiunto della qualità. Oromare e CNA, Confederazione Nazionale Artigianato, possono trovare una significativa saldatura dei propri interessi promuovendo un processo di qualificazione, di promozione della qualità e di promozione internazionale del valore aggiunto più prezioso: la creatività. La pausa che si è determinata dopo le note vicende che hanno rallentato lo sviluppo di Oromare può allora essere addirittura una risorsa per ripensare lo sviluppo di realtà artigiane estremamente raffinate e potenzialmente molto competitive che si sono insediate nel Centro di Marcianise. Dall’intensa giornata del 13 aprile sono giunti i primi segnali di una strategia che potrà gettare i semi di una nuova rete orafa basata sulle alte tecniche di lavorazione, sulla creatività e sulla qualificazione gemmologica. Oltre ad una numerosa delegazione di giornalisti internazionali, in sala tra i presenti figurava anche l’Associazione Oroitaly, con il suo Presidente Generoso De Sieno ed il suo Segretario generale Gianni Lepre, Associazione che mette insieme le PMI orafe per rafforzare la coesione e potenziare l’internazionalizzazione. L’inganno diamanti da investimento. Non era vero che era impossibile farsi risarcire dalle banche17/4/2018
Qualcuno sta ottenendo dalle banche soldi a titolo di risarcimento per quei diamanti, denominati in modo ingannevole da investimento che sono stati venduti dagli istituti di credito in modo ambiguo ricorrendo a contratti di intermediatori. Decine di migliaia di risparmiatori sono stati truffati, convinti dagli sportelli bancari di poter rientrare facilmente delle cifre investite nel momento in cui avessero voluto rivendere i diamanti acquistati. Se n’è parlato molto e con molta rabbia da parte dei consumatori nel corso dell’ultimo anno e mezzo. La questione sembrava chiusa all’italiana, con un bel pronunciamento dell’Antitrust, delle multe tutto sommato irrisorie rispetto ai volumi negoziati e tanti saluti. E solo i clienti con un portafoglio amplio pareva avessero il potere contrattuale di rinegoziare quelle pietre. La novità è che per molti piccoli risparmiatori è ora possibile ottenere un rimborso, grazie soprattutto a Federconsumatori che comunica di aver ricevuto una risposta positiva in merito da parte dei vertici di Unicredit e di Banca Intesa. Per il momento nessuna risposta, invece, da parte di BPM e da Monte dei Paschi. Per il momento le prime restituzioni da parte degli istituti di sta concretizzando in Emilia dove le transazioni ingannevoli erano state alquanto numerose. Sono almeno 400 i risparmiatori che si sono rivolti allo sportello Federconsumatori di Reggio Emilia, a cui si aggiungono i 650 della provincia di Modena, con un investimento medio che si aggira tra gli 80.000 ed i 100.000 euro. La storia potrebbe non finire qui. Le multe di oltre 13 milioni di euro che l’Antitrust ha inflitto ad Unicredit, Banco Bpm, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena ed ai broker dell’intermediazione, Intermarket Diamond Business e Diamond Private Investment potrebbero non aver intaccato che la punta dell’iceberg, secondo Veroli, vicepresidente dell’Associazione. L’indagine dell’Antitrust potrebbe far detonare una crisi più ampia in quanto nelle vendite mascherate da investimento pare sia coinvolto anche un terzo intermediario, Diamond Love Bond, e una cinquantina di banche del credito cooperativo. L’intenzione di Federconsumatori, nel caso in cui la conciliazione e/o la class action non dovessero sortire gli effetti previsti, è quella di arrivare fino alle soluzioni individuali giudiziarie, l’ultima possibile iniziativa visti i tempi, le risorse ed i costi. CNA, la Confederazione Nazionale Artigianato, sceglie Oromare per l'apertura della sua nuova sede operativa. Il centro orafo di Marcianise (CE) annuncia quindi una serie di iniziative che partiranno già nel breve termine e studiate da CNA in sinergia con Oromare Promogest.
Il primo step è l'appuntamento del 13 aprile 2018 alle ore 10:30. L'Auditorium del centro orafo Oromare ospiterà la conferenza "Oromare & Eccellenze Artigianali". Per l'occasione saranno presenti anche gli organizzatori della mostra internazionale “La pittura dopo il post modernismo”, ospitata dalla Reggia di Caserta dal 16 aprile al 16 giugno. Grazie a CNA, partner dell'evento, Oromare è stata inserita nel tour delle Eccellenze casertane. A breve, per gli appassionati di gemmologia, Oromare ospiterà come al solito l'evento IGI International Gemological Institute Alumni dedicato agli approfondimeti gemmologici. L'edizione di quest'anno ospiterà alcuni excursus molto attuali che porranno il centro orafo campano al centro della discussione gemmologica. La nostra Taglieria Artigiana si è trovata alle prese con un pezzo di gioielleria anni ‘60 di discreta fattura. Realizzato a mano con traforo e un bel movimento a cerniera, il pezzo però sembrava svilito da due tormaline troppo incluse, decisamente non all’altezza della qualità dell’esecuzione orafa. Le tanzaniti, a cui viene dato particolare taglio, completano le due estremità del bracciale e devono essere sagomate per adattarsi perfettamente all’alloggio. Curiosamente, va osservato che probabilmente la zoisite varietà tanzanite non era stata neanche scoperta all’epoca della realizzazione di questo bracciale. Eppure, il suo blu ci è sembrato l’elemento risolutore per rivitalizzare questo interessante pezzo. L’inconfondibile blu della tanzanite si sposa a meraviglia con il metallo che ne risalta la qualità. In un primo momento, la presenza degli zaffiri blu tondi ci sembrava inappropriata e si era considerato di tagliare gemme nei toni del giallo. Ma poi la tanzanite ha conquistato i progettisti, giocando tono su tono con i corindoni. L’effetto finale è quello di un gioiello molto sofisticato in una splendida armonia di forme e colori. Ormai la tanzanite ha 50 anni. Ma è ancora una gemma giovanissima, portata sul mercato da Tiffany agli esordi e legata indissolubilmente all’indimenticabile Campbell R. Bridges. |
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Maggio 2019
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