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Diamanti nelle mutande, storie di nascondigli e contrabbando.

8/2/2017

 

Un semplice controllo in una stazione ferroviaria parigina si è trasformato in una scoperta sorprendente. Un uomo è stato arrestato per contrabbando: all’interno delle sue mutande aveva nascosto diamanti per un valore di oltre 300.000 dollari, secondo gli inquirenti. Il passeggero è stato fermato dalla polizia mentre si accingeva a salire sul treno in partenza per Bruxelles, alla “Gare du Nord” di Parigi. Ma come si era organizzato? Secondo l’UK Independent, l’uomo avrebbe posizionato centinaia di diamanti grezzi di varie misure, per un peso totale di quasi un kg, in piccoli pacchetti di plastica che custodiva al sicuro nella sua biancheria intima. Molto probabilmente il prezioso carico è stato importato in Francia dalla Repubblica Democratica del Congo dallo stesso contrabbandiere in un viaggio precedente all’arresto.

L’idea di utilizzare le mutande come nascondiglio (quasi) sicuro è diffusa anche in Asia. Secondo i dati rilasciati dalla polizia di frontiera di Luhou, al confine tra Hong Kong e Cina, nel solo 2016 sono stati fermati oltre 100 contrabbandieri, colti in flagrante nel tentativo di trasportare diamanti da Hong Kong alla Cina usando i nascondigli più fantasiosi: mutande, calzini, portafogli e pacchetti di sigarette. In uno di questi casi, ancora le mutande in primo piano. Un uomo è stato scoperto con ben 133 diamanti nascosti nella sua biancheria più intima, dal peso totale di 26,31 carati.
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Soltanto qualche mese fa, un altro caso di contrabbando di ingenti quantitativi di diamanti grezzi ha scosso gli addetti del settore. A giugno la polizia portoghese ha arrestato un 69enne con l’accusa di contrabbando di diamanti grezzi non certificati dall’Angola al Belgio (via Portogallo). In questo caso, il materiale sarebbe stato trasportato dall’Angola (ex colonia portoghese e tra i più grandi produttori di diamanti) al Portogallo tramite voli commerciali, per poi essere spedito ad Anversa, in Belgio, per le operazioni di taglio, pulitura e reimmissione sul mercato internazionale. Tutto ciò ovviamente contrasta gli accordi stipulati in occasione del Kimberley Process, che prevedono la certificazione in tutti i punti della catena, per evitare che i diamanti insanguinati possano raggiungere il mercato internazionale. Magari nelle mutande o nei calzini.
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