Fa più fashion? Allora cambiamo stile. Storia del rubino ovale ripensato in taglieria come cuscino.28/4/2017
La taglieria di gemme di colore è una sorta di luogo di culto. La frenesia dello scambio commerciale, la fretta di mostrare, comparare, vendere, tutto questo resta fuori dal laboratorio. Qui si medita. L'intervento del tagliatore non è solo di ordinaria manutenzione. Non riguarda cioè l'operazione di rigenerazione di una gemma che ha qualche ruga, cioè rifaccettare quello che era stato eseguito con gli attrezzi che l'epoca storica di realizzazione metteva a disposizione. Faccette larghe o centrate male oppure, ad esempio, altezze esagerate, angoli sbagliati, la sgranatura dei punti di incontro tra le faccette (ma qui c'entra solo il tempo che passa inesorabile), eccetera. Nel silenzio del laboratorio le pietre possono cambiare vita. Il tempio può favorire la conversione. Non si tratta di quelle pietre cui si accennava prima, quelle che si valorizzano quasi automaticamente perché portano i segni evidenti degli acciacchi. Le gemme da convertire sono quelle che erano tutto sommato passabili ma che si possono reinventare per farle funzionare meglio. Ci è stato sottoposto un rubino ovale vivid red, abbastanza pulito (una piccola inclusione appena percepibile ad occhio nudo), dal peso di 1,23 carati. Il taglio era ovale con dimensioni 7,45/6,56 mm. Il cliente desiderava ottenere un cuscino, un taglio decisamente più fashion. Infatti ci diceva che tutti i disegni di anelli che lo intrigavano, guarda caso, erano dei cuscini. Ovali e cuscini sono soluzioni lapidarie che si assomigliano. Ma spesso dal grezzo si opta per l'ovale anche quando la resa dal grezzo farebbe propendere per il cuscino. Ciò perché vi è ancora la convinzione che gli ovali siano più richiesti. Ma non è più sempre così. Il tagliatore della lontana località tailandese, mettiamo Chantaburi, non sa quello che progettano nell'atelier di New York o in uno studio di design napoletano (mettiamo del Tarì). Abbiamo accontentato il cliente. Il suo rubino infatti era tra quelli che potevano facilmente prevedere un diagramma per il cushion. Si è agito movimentando le linee curve della superficie e rifaccettando la gemma in modo completo. Ciò tra l'altro ha permesso una più idonea centratura dell'apice. I dati finali evidenziano una perdita relativa di massa (0,13 centesimi) compensata da una tenuta delle dimensioni e da un lieve guadagno di brillantezza per la migliore simmetria e più "fresca" rilucidatura. La pietra di partenza non era insufficiente. Ma il punto di arrivo è decisamente un incremento. Il dato più interessante sta soprattutto nel fatto che la gemma poteva sì essere dignitosa prima, ma esprime il massimo quando soddisfa totalmente un'esigenza estetica del designer orafo. Diventa gioiello solo se passa l'esame al cento per cento, solo quando non è solo "adattata" (facendosela piacere per forza) in quanto non c'è miglior alternativa. |
Archivi
Maggio 2019
|