Non esiste solo il tema della sostenibilità ambientale ed economica in fase d'estrazione (che resta importantissimo). In Italia vige di fatto un sistema tollerante verso i poco onesti. Il sistema giuridico italiano non presenta una normativa specifica per i materiali gemmologici. Questa lacuna offre una vasta prateria dove è possibile portare avanti pratiche di nomenclatura arbitraria. In alcune sedi di giudizio addirittura è possibile che non vengano perseguite vendite fraudolente le quali si sono realizzate omettendo di dichiarare trattamenti di abbellimento invasivo e non durevole nel tempo. Una grigia fila di consumatori ingannati ancora ricerca la maniera per ottenere giustizia dopo che sedicenti rubini (in realtà corindoni compositi con larghe fessurazioni riempite di vetro-piombo) sono stati cinicamente ceduti come rubini naturali di grande pregio. Ma il fronte con le delusioni più scottanti è quello dei diamanti sintetici, un’inondazione di materiale di difficile identificazione che potrebbe riversarsi sul mercato attraverso una distribuzione non controllata e le cui referenze non possono essere verificate dall’utente finale. Una vera e propria battaglia per la corretta terminologia deve essere combattuta nel nostro paese. Assogemme si è fatta capofila, tra tutte le associazioni di categoria, per portare i riflettori dell’attenzione dei media e delle istituzioni responsabili sul fenomeno dannoso delle vendite ingannevoli di pietre preziose. Il seminario tenuto a Vicenza ha messo a fuoco innanzitutto il valore in termini di Responsabilità Sociale di pratiche diligenti che descrivano le gemme commercializzate nella maniera più conforme alle normative vigenti. Il fatto è che in Italia la giurisprudenza deve fermarsi alle indicazioni generiche del codice civile, mentre in Francia e negli Stati Uniti si sono fatte avanti giurisdizioni specifiche. Ma anche in questo caso vi sono complessità che rallentano l’immediata e generalizzata applicazione. Infatti i sistemi normativi molto dettagliati hanno il merito sì di prevedere i vari casi di corretta o scorretta applicazione terminologica, ma al contempo per la loro rigidità non possono seguire adeguatamente i veloci cambiamenti dell’operoso mondo degli abbellimenti e delle manipolazioni. Luigi Costantini, Alberto Scarani e Paolo Minieri hanno realizzato uno studio nel quale vengono proprio evidenziati i corti circuiti ed i black-out che impediscono, per esempio, alla normativa francese di essere applicabile a tutti i casi di possibile contestazione. Infatti in quel paese ancora è possibile legalmente omettere il trattamento a olio degli smeraldi. Inoltre grossi problemi sorgono su come rendicontare i fenomeni di ricristallizzazione di materiali esterni all’interno delle fessure risanate ad altissima temperatura nei rubini. Come difendere il diritto del consumatore ad essere informato in maniera precisa e scientificamente inappuntabile? Lo studio dei tre ricercatori, dopo aver preso in rassegna le fonti normative e i sistemi giuridici internazionali, si conclude con un invito a produrre codici per la corretta rivelazione delle gemme vendute (fair disclosure) che le associazioni di categoria, gli enti preposti e gli operatori dovrebbero adottare volontariamente per supplire il vacuum legis che al momento paralizza il mercato, sconsiglia gli investimenti di un pubblico impaurito e blocca la gioielleria in un limbo di insicurezza. Nel frattempo, altri generi di lusso che spiegano meglio e con più lealtà i contenuti del proprio valore sorpassano il ramo orafo e ne pregiudicano lo sviluppo. Luigi Costantini, Alberto Scarani e Paolo Minieri presenteranno a breve uno studio dettagliato sull’argomento, mentre Assogemme prosegue il proprio percorso etico ponendo la questione all’attenzione e alla sensibilità dei propri associati. Per questa causa a Vicenza è stato presentato il numero 0 della Rivista Italiana di Gemmologia, che si impegnerà nella diffusione di pratiche diligenti di gioielleria e gemmologia Responsabili. Un giornale che mira a costruire una comunità di operatori consapevoli e connessi. Interessati tutti a togliere dalle mappe serie l'isola che Luigi Costantini ha evocato per chiudere la presentazione: l'isola di Mabè, l'eldorado vergognoso delle vendite ingannevoli. |
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Maggio 2019
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