Ma perché i diamanti belli portano sfiga? E’ uno dei diamanti più famosi del mondo. Il blu Hope, dal peso di 45,52 carati e di un colore blu naturale, intenso, quasi ipnotico, che ha ammaliato (e talvolta ammazzato) mercanti, sovrani e gioiellieri. Nella sua lunga storia, attraversando continenti e corti imperiali, si è lasciato dietro un bollettino di guerra, tra morti, suicidi e malattie. Adesso il National Geographic ha dedicato un bel video alla sua creazione. Ma qual è la sua storia? Comincia in India, dove il diamante grezzo fu estratto dalle miniere di Golconda, nell'attuale Andhra Pradesh, e fu incastonato in un idolo locale. Nel 1688 fu acquistato dal mercante francese Jean-Baptiste Tavernier: si narra che fu proprio lui a rimuovere la pietra dall’idolo causando la maledizione che grava sulla pietra e che lo avrebbe portato a morire durante il viaggio. Dall’India alla Francia, il diamante si ridusse dai 112 carati iniziali a 67,5 carati cambiando il nome in Blu di Francia. Posseduto dai sovrani Luigi XVI e Luigi XV (morti entrambi con dolorose malattie), la sfortunata gemma fu donata a Maria Antonietta, che finì decapitata durante la Rivoluzione Francese. La pietra che conosciamo oggi fu tagliata nel 1830, su commissione del nobile inglese Lord Francis Hope, che acquistò la gemma dandole il proprio nome. Successivamente arrivò in Russia (dal principe Kanitowski, morto atrocemente), in Grecia (da un gioielliere che cadde in un burrone ancora prima di ricevere la pietra), in Turchia (dal sultano Abdul Hamid II che fu deposto ed impazzì) e in Francia, da Pierre Cartier (uno dei pochi a non avere avuto conseguenze nefaste, ma che probabilmente avrà fatto i suoi scongiuri). Oggi la gemma è conservata presso lo Smithsonian Institute di Washington. Ma oltre alla tremenda fama di cui è portatrice, cosa ha reso questo diamante così speciale? Sicuramente la sua eccezionale bellezza, anche se ha un peso non paragonabile rispetto ad altri diamanti famosi. Ma perché i diamanti blu sono così rari? Tecnicamente, Il diamante blu deve il suo colore alla presenza di boro presente nel reticolo cristallino (IIb type). Il boro ha valenza 5, quindi legandosi agli atomi di carbonio (che hanno tutti valenza 6), lasciano un elettrone libero ("vacancy"). Quando le onde elettromagnetiche passano attraverso il reticolo cristallino, una parte dello spettro del visibile viene assorbito da questi elettroni liberi, rilasciando il colore blu. Inutile dire che diamanti del tipo IIb sono estremamente rari, e ancora più rari sono quelli che mostrano un colore blu intenso. E' molto più facile trovare quelli di colore grigio, oppure di celeste molto tenue. |
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Maggio 2019
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