Di scena venerdì 14 luglio al Tarì un convegno che intende focalizzare il destino prossimo dell’area casertana meridionale. Molti sono gli stabilimenti produttivi e distributivi che negli ultimi decenni vi si sono andati insediando. E molte sono le tipologie delle attività economiche presenti, ciascuna con proprie caratteristiche e con una propria traiettoria. In quest’area si è andata configurando una concentrazione di nodi infrastrutturali, l’interporto, assi primari di comunicazione stradale e ferroviaria insieme a grosse strutture retail. È infatti la grande area metropolitana napoletana che ha trovato nella provincia casertana quegli spazi necessari per svilupparsi fuori dal congestionamento urbano. Il centro orafo il Tarì non fa eccezione a questa strategia di riposizionamento che ha indotto gli imprenditori del gioiello a individuare un’area specializzata nello scacchiere di Caserta Sud, già 21 anni fa. Oromare e Polo della Qualità hanno poi, agli inizi del nuovo millennio, accresciuto la presenza orafa nel distretto, ma con esiti non positivi. Questo è il contesto che sarà analizzato dagli specialisti nella sala Convegni del Centro Orafo: Pasquale Persico, docente di Politica economica all’Università di Salerno, Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, Luigi Traettino, presidente Unione industriali di Caserta, Mario Mustilli, consigliere del Presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Graziano, consigliere regionale, Amedeo Lepore, Assessore regionale alle Attività produttive, Riccardo Macchioni, delegato area Affari e Bilancio dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, Lucio Romano, vicepresidente della XIV Commissione permanente Politiche dell’Unione Europea, Raffaela Pignetti, presidente Asi Caserta. È evidente che, a distanza di anni dall’inaugurazione, il Tarì si confronta con uno scenario contraddistinto in modo più marcato dalla consistente presenza della grande distribuzione retail del centro Campania e dell’outlet la Reggia, attrattori di una clientela retail che ormai connota l’utenza sul territorio. La pianificazione regionale aveva individuato nel 2001 a Marcianise un distretto del polo orafo campano, con precise caratteristiche produttive. Ma da quella data molto è cambiato nel comparto a livello nazionale e regionale. Il distretto torrese del corallo, quello urbano napoletano e quello basso casertano sono chiamati a cercare nuove logiche sinergiche, nuove strategie di sviluppo, aggiornate con il mutato quadro e con le necessarie misure di internazionalizzazione. Il Tarì ha bisogno di trovare un proprio futuro innanzitutto nella relazione con il territorio che lo circonda e con le prospettive del settore. |
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Maggio 2019
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