Un nuovo museo. Grande giornata per il corallo ed i cammei di Torre del Greco, per Assocoral, l’associazione di categoria dei produttori di corallo che festeggia il 40° anniversario, e per l’Istituto Degni, fucina di nuovi talenti. Il legame tra la città e il Giappone, che perdura da 150 anni, è stato celebrato oggi grazie al ricco programma di eventi che si sono tenuti presso il nuovo Museo Civico di Torre del Greco. Quest’ultimo, sito all’interno dell’ex complesso della Santissima Trinità, è stato inaugurato con il convegno “Kizuna – Legami storici tra Torre del Greco e Giappone”, in cui altissime personalità diplomatiche, storiche e commerciali nipponiche ed italiane hanno ripercorso il percorso che ha reso saldo, nell’ultimo secolo e mezzo, il legame commerciale e culturale tra la città torrese e il paese del Sol Levante. Kizuna. Il legame affascinante del corallo di Torre del Greco, ambasciatore italiano in Giappone. Un incontro non soltanto incentrato sul rapporto economico che da sempre lega le due realtà, ma su quanto questo rapporto si sia intrecciato a livello culturale e, spesso, anche familiare, essendo ormai non infrequente che donne e uomini giapponesi vengano addirittura a dimorare e a metter su famiglia a Torre del Greco. Un legame secolare, nato poco dopo l’Unità d’Italia, quando a fare da pionieri furono i primi torresi , affacciatasi nel paese del Sol Levante per tessere dei nuovi scambi commerciali. Questa capacità di intendersi che ha tradotto la raffinata ma lontana cultura giapponese rivelandola appieno in Italia è stata favorita dal ruolo centrale della prestigiosa Università “L’Orientale” di Napoli. E proprio dall’Orientale sono venuti oggi gli interessanti contributi, tra gli altri, di Franco Mazzei (decano yamatologo, Docente di Politica Internazionale Università Luiss di Roma e Dipartimento Asia e Africa Università Orientale di Napoli), e di Michele Bernardini (Direttore dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo Università Orientale di Napoli). Per descrivere la speciale atmosfera e gli interessanti sviluppi che si possono immaginare nell’ambito della cooperazione tra gioiellieri e corallari torresi (ed italiani in genere) e contesto giapponese, abbiamo incontrato Francesco del Gatto, imprenditore del corallo che frequenta da tantissimo tempo i mercati orientali ed è molto attento a rilevare i tratti generali dei fenomeni macroeconomici che governano gli scambi di gioielleria e delle tendenze del gusto. Francesco è un ottimo osservatore, poiché la sua azienda oramai lo obbliga a contatti frequenti con gli acquirenti del Sol Levante. Quello che ha voluto sottolineare è proprio la sorprendente quantità di relazioni storico-economiche che il corallo di Torre è riuscito a simboleggiare e a favorire nel corso dei 150 anni di collaborazione. Francesco, ma allora è tutto facile? “No, gli approcci non si incastrano subito e senza sforzo. Nel 1994 sono stato in Giappone per la prima volta, e fui colpito e messo in difficoltà dalla differenza di carattere e di comportamento che contraddistingue i compratori giapponesi. Il loro comportamento era influenzato da schemi molto rigidi, che io non riuscivo a comprendere. Ma è solo sforzandosi e cercando di capire il perché di determinate risposte ed azioni che si può portare la collaborazione ad un livello successivo. Ed è proprio ciò su cui ha puntato anche l’intervento del prof. Mazzei, quando ha parlato di “empatia” tra torresi e giapponesi: due culture che si sono incontrate ed apprezzate, e che pur non capendosi al 100% hanno sempre avuto voglia di accettare l’altro.” E questo percorso di avvicinamento tra culture, alla fine come si concretizza? “Quando si cominciano a capire determinate necessità e gusti, ne viene condizionato anche l’oggetto e la sua stessa creazione. Se diamo uno sguardo ai cammei e agli altri prodotti corallini realizzati fino alla fine degli anni ’70, possiamo notare una costante evoluzione derivante dal venirsi incontro. Quelli che prima erano i profili di donna in stile greco classico, sono mutati fino ad avvicinarsi a un profilo più puramente “manga”. Tuttavia, anche da parte dei consumatori giapponesi si è notata la tendenza ad apprezzare sempre di più la cultura classica”. Al convegno, inoltre, sono intervenuti tra gli altri il Prof. Hideyuki Doi (Università di Kyoto), i Dottori Umberto Vattani e Umberto Donati (Fondazione Italia Giappone), l’Ambasciata giapponese in Italia, il Dr. Tommaso Mazza (Assocoral). Presente ancheil Dr. Mario Vattani, ex Console Generale ad Osaka e oggi Coordinatore per i rapporti con i paesi dell’Asia e del Pacifico, che ha presentato per l’occasione il libro “La Via del Sol Levante”. Alla recita di alcuni brani del libro ha partecipato la nota soprano Yasko Fujii. Coralli e cammei , simboli di un interesse rinnovato nel corso dei decenni, restano sempre al centro dell’attenzione, oggi come nel luglio del 1921, quando il Principe ereditario (poi futuro Imperatore del Giappone) Hirorito volle visitare la città corallina e si recò insieme al fratello presso la Reale scuola d’arte “Maria Principessa di Piemonte”. Il percorso della visita del futuro Tennō viene ricordato attraverso l’affissione di pannelli fotografici con documenti dell’epoca. |
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Maggio 2019
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